Dopo l’Ecotassa, il Governo sta innescando un nuovo meccanismo inerente alle auto non appartenenti alle ultime generazioni.
Con la firma del Premier Conte e di altri ministri, è stato approvato il protocollo “Aria pulita”, e come anticipato, l’aumento del bollo è previsto per tutte quelle auto che inquinano di più, quindi quelle che hanno già qualche anno. Invece, ovviamente, non è previsto alcun aumento per tutti i veicoli che hanno una emissione ridotta di CO2.
Verrà istituito un bonus malus come accade per l’assicurazione per tutti i mezzi che inquinano di più: quindi, verrà aggiunta un’ecotassa all’importo del bollo pagato fin oggi.
Al contrario, verrà sottratto un ecoincentivo per coloro che acquistano un’auto elettrica od ibrida, e per tutti quei veicoli che inquinano di meno.
Tale decisione del Governo è una conseguenza dovuta ad una mancanza dell’Italia, che non si è adeguata agli standard relativi all’emissione di diossido di azoto impostato dell’Ue. Ed ora, per correre ai ripari, lo stesso Governo vuole attivare 17 nuove misure, tra agricoltura, mobilità, riscaldamento civile, uscita dal carbone e altre soluzioni trasversali.
Il Ministro dell’ambiente Sergio Costa, durante la commissione Ambiente alla Camera, il 28 Maggio scorso, aveva già accennato all’aumento del bollo; infatti, il ministero dell’Economia sta elaborando una proposta legislativa per individuare i criteri per attivare il bonus malus nelle tariffe del bollo.
L’aumento del bollo, senza ombra di dubbio, colpisce di più quelle famiglie che non possono permettersi un’auto nuova e di conseguenza è ancora in possesso di un’auto alimentata con motore a benzina o diesel; per questo, verranno introdotti nuovi incentivi auto 2019 con bonus rottamazione auto per far sì che si “modernizzi” il parco auto nazionale.
Si presume che il metodo di calcolo del bollo sarà basato sulla classe inquinante e non sui Kw come avviene oggi. In realtà, ad oggi le tariffe del bollo auto sono già fissate anche in funzione della classe di inquinamento, potenza in Kw o cavalli fiscali: quindi, ciò che cambierà sarà l’inasprimento delle tariffe del bollo a partire dalle auto con classe Euro 03, Euro 02 ed Euro 01. L’Unione Europea ha emanato una serie di direttive già dal 1991, per ridurre l’inquinamento ambientale prodotto dai veicoli. E negli anni sono state fissate delle categorie in base le classi ambientali, che vanno da Euro 0 fino a 6: con l’arrivo del 2020 si introdurrà anche la 7°.
In base alla propria classe si può verificare la normativa entrata in vigore e l’anno:
– Euro 1: normativa in vigore dal 1993 con obbligo di marmitta catalitica ed alimentazione ad iniezione nei motori a benzina;
– Euro 2: normativa in vigore dal 1997, apportate delle modifiche funzionale per la riduzione dell’emissioni inquinanti tra i motori benzina ed anche diesel;
– Euro 3: normativa in vigore dal 2001 con l’obbligo di adozione del sistema Eobd (equipaggiamento antinquinamento della vettura);
– Euro 4: normativa in vigore dal 2006 ed ha maggiori limiti;
– Euro 5: normativa in vigore dal 2008 prevede nelle auto diesel il filtro antiparticolato, il quale riduce anche le emissioni delle auto a benzina;
– Euro 6: normativa in vigore dal 2014 per le omologazioni dei nuovi modelli e dal 2015 per le nuove immatricolazioni, tra cui auto ibride ad energia elettrica o totalmente elettriche.
Per il 2020 è previsto la messa in vigore della classe Euro 7.
Si può controllare la classe del proprio veicolo andando a prendere il libretto di circolazione dello stesso e consultare la voce V.9.